Scuola

Museo mezzi di comunicazione

L’11 novembre noi della 3B siamo andati al Museo dei Mezzi di Comunicazione ad Arezzo. All’ingresso troviamo un leggio contenente un grande quadernone dove anche noi abbiamo scritto le nostre opinioni sul tour.
La nostra guida ci ha subito dato delle spiegazioni e fornito delle descrizioni di tanti mezzi di comunicazione presenti all’interno del museo.
Si tratta di pezzi molto pregiati. Nelle varie vetrine si trovavano alcuni strumenti molto antichi, come il cannocchiale che venne utilizzato per la prima volta da Galileo Galilei nel 1609 e che rappresenta uno strumento ottico costruito da una combinazione di più lenti. Esistono vari tipi di cannocchiale: a rifrazione, a riflessione… e la guida ce li ha mostrati.
Abbiamo visto anche molti altri mezzi:
– il microscopio, anch’esso utilizzato da Galileo sin dal 1610 e con il quale si può far apparire molto grandi le cose piccole e piccolissime;
– lo specchio attraverso il quale i giochi ottici diventano facili e si può usare il riflesso dell’immagine come punto di riferimento per la fisica.
Una delle cose più importanti della mostra è stata il telegrafo, e la guida ci ha spiegato la sua evoluzione. In più alla classe è piaciuto molto il racconto che ha spiegato la disavventura di Enrico Fermi, che non è mai riuscito a dimostrare di aver inventato lui il telegrafo, o meglio gli è stato concesso questo riconoscimento da poco, quindi sono dovuti passare centinaia di anni!
La parte che è piaciuta a tutti è stata il settore in cui la guida ci ha fatto vedere come si creavano i fulmini: in pratica, prendendo una luce a neon, spenta, e mettendola vicino ad un generatore di fulmini, la “lampada” si accendeva grazie all’elettricità creata dal generatore, il quale creava dei piccoli fulmini.
Noi lo abbiamo visto in diretta!
L’ultima parte della mostra si è svolta in una grande sala scura che sembrava la sala di un cinema e nella quale è stato proiettato un video che parlava della vita e delle scoperte di Galileo Galilei, tutto raccontato dal suo ologramma, che era molto impressionante!
Questa uscita ci è piaciuta tantissimo, l’unico appunto che si può fare è che lo spazio del museo era un po’ troppo stretto e tutti quegli strumenti, secondo noi, avrebbero bisogno di più spazio. Poi avere più spazio potrebbe servire per seguire meglio la guida e riuscire a comprendere meglio tutte le informazioni.
Nel complesso, comunque, l’uscita è stata interessante.

Guidi Elisabetta, Benigni Alessia 3B