Cronaca

La non violenza

“La non violenza è la più forte arma mai inventata dall’uomo”: Gandhi, attraverso questa frase, ha espresso molto tempo fa un pensiero condivisibile in questo particolare momento storico in cui ci troviamo ad assistere ad un conflitto inaccettabile nel 2022.
Sono giorni che ascoltiamo e leggiamo, da varie fonti, notizie riguardanti questo terribile scontro tra due Paesi, Russia-Ucraina, più vicini a noi di quanto possiamo pensare.
Quello che maggiormente ci sconvolge è vedere città bombardate e distrutte sia materialmente che psicologicamente: oltre ai palazzi frantumati e fumanti, migliaia di bambini e ragazzi della nostra età sono costretti ad allontanarsi e fuggire dalle loro case, ma ciò che ci fa davvero rabbrividire è sapere che dei nostri coetanei sono pronti a maneggiare le armi per difendere il loro Paese.
Inoltre siamo venute a conoscenza del fatto che tutti gli uomini da 18 a 60 anni di età non possono allontanarsi dall’Ucraina perché in qualsiasi momento potrebbero essere chiamati a combattere…ma questi uomini potrebbero essere i nostri fratelli e i nostri padri!
Molte persone vicine a noi non si interessano minimamente di questo terribile conflitto, pensando di essere al “sicuro” solamente perché lontani dai Paesi protagonisti: noi, a differenza degli altri che restano indifferenti, siamo molto preoccupate e spaventate a causa della grande potenza russa che, in qualsiasi momento, potrebbe sferrare un attacco.
Dopo tre anni di pandemia, in cui le nostre vite sono cambiate radicalmente, dover assistere ad una vera e propria guerra è qualcosa che ci colpisce molto, sia da un punto di vista psicologico, ma anche emotivo: le immagini che vediamo quotidianamente alla televisione mostrano condizioni estreme, le persone che da un momento all’altro hanno perso le loro case sono costrette a sistemarsi dove capita rischiando continuamente di perdere la vita. Anche le abitudini dei cittadini ucraini sono state completamente stravolte: oramai le strade sono occupate solo dai carri armati che, molto spesso, finiscono per colpire i civili, protagonisti inconsapevoli di un conflitto non voluto da loro.
È molto importante, quindi, affrontare questo argomento per comprendere la gravità della situazione e per farci sentire “fortunati” ad avere ancora un tetto sopra la testa, mentre altre persone poco lontane da noi stanno morendo di fame.

Carlotta Ciardi Matilde Milighetti 3C