Letti in vacanza

NightMares!

di Jason Segel e Kirsten Miller

Questo libro racconta la storia di Charlie, un ragazzino di dodici anni che vive con suo padre, suo fratello minore Jack e la “Mostrigna”: dopo la morte di sua madre, infatti, suo padre si sposa di nuovo e una nuova presenza materna entra a far parte della sua famiglia.
La nuova moglie del padre si chiama Charlotte, ha i capelli rossi e ricci, uno strano modo di vestire e un lavoro tutto “particolare”. È temuta da Charlie, che non vede niente di buono in lei.
Vanno tutti insieme ad abitare in una nuova casa e qui tutto è spaventoso, soprattutto la torre più alta.
Charlie chiude la porta della sua camera ogni notte, ma non riesce a prendere sonno e non può scappare dagli incubi.
I personaggi sono: Charlie, il protagonista, e i componenti della sua famiglia, cioè suo fratello minore Jack, suo padre e Charlotte, la matrigna soprannominata “mostrigna”.
In più ci sono i tre amici di Charlie: Paige, Rocco e Alfie.
Questo è un punto del libro che mi ha colpito, cioè il dialogo tra Charlie e la sua matrigna:
“Ti sei già dimenticato?” rispose seccata la strega.
“Stanotte vengo a farti visita a casa tua!”
Charlie era troppo stanco. Per quanto odiasse la strega, non aveva più la forza di combattere, così si lasciò cadere su una poltrona sbrindellata. Una nuvola di polvere gli mulinò intorno mentre si prendeva la testa tra le mani.
“Perché non puoi semplicemente lasciarmi stare?” gemette.
La strega appoggiò l’annaffiatoio e sporse il labbro inferiore facendogli il verso. “È esattamente quello che intendo fare: lasciarti stare, nella tua gabbia.”
“Ma perché?” chiese Charlie. “Che cosa ti ho fatto?”
“Temo tu sia d’intralcio”
“D’intralcio a cosa?”
“A tutti! Non lo vedi che starebbero tutti meglio senza di te?” lo rimproverò la strega.
Consiglio questo libro agli amanti dell’horror “leggero” e a coloro che hanno voglia di leggere una storia che parli dei problemi pre-adolescienziali.

INCIPIT:
“Era mezzanotte e cinque minuti e un bambino contemplava Cypress Creek dalla finestra di una vecchia villa in cima alla più alta collina del paese. Era una costruzione dall’aspetto singolare. Il portico d’ingresso era invaso da una giungla di piante: fitti rampicanti verdi si inerpicavano sulle colonne, felci e asclepiadi si contendevano i raggi della luna. Sopra il tetto s’innalzava una torre ottagonale e tutte le pareti erano dipinte di un’orribile tonalità di viola. Chi vedeva la villa per la prima volta era portato a pensare che vi abitasse gente un pò strana, eppure il ragazzino alla finestra sembrava perfettamente normale”.
Un libro leggero e più profondo di quel che può sembrare, che affronta tematiche serie, ma lo fa in modo delicato.
Non un horror che fa paura, ma una storia inquietante che fa riflettere.
I dettagli sono precisi e non esagerati, in grado di far immaginare in modo visivo la storia senza eccedere troppo con le informazioni.
A volte la trama può apparire un pochino lenta e durante la lettura mi sono bloccata più volte,  però alla fine sono rimasta soddisfatta, seppure la conclusione mi è sembrata un po’ troppo prevedibile.
VOTO: 9-

Bigiarini Serena 3B